Nonostante questa stagione avara di neve continua l’attività degli sci alpinisti della sezione di Ravina della S.A.T. con un uscita di due giorni in Austria sulle nevi primaverili delle Ötztaler Alpen. La gita , proposta e organizzata dal nostro neo-presidente e istruttore di scialpinismo l’inesauribile Caterina Mazzalai, ha come meta i 3628 metri delle Cime Nere ( Hintere Schwarze ) avendo come base di appoggio il rifugio Martin Busch. Queste stupende cime, che abbiamo potuto ammirare lo scorso anno in occasione della salita al Similaun, sono poste a ridosso del confine con l’Italia ma purtroppo la chiusura invernale del passo del Rombo ci costringe a un lungo giro per arrivare alla base di partenza.
Si parte di buon mattino quindi, e dopo aver attraversato il passo del Brennero scendiamo a Innsbruck dove percorriamo un tratto della valle dell’Inn imboccando poi la lunga Ötztal e superata Sölden voltare a destra per la Ventertal fino al paesino di Vent. Il rifugio Martin Busch è posto in fondo alla Niedertal e, nonostante il dislivello sia di soli 600 metri, per arrivarci bisogna percorrere la lunga strada di accesso estiva che taglia a mezzacosta tutta la valle e che mette a dura prova i piedi negli scarponi. Arrivati al rifugio e sistemati nelle camere trascorriamo il pomeriggio al sole sull’ampia terrazza cercando riparo dal vento che soffia da nord. Un piccolo gruppo decide di salire verso la cima dell’Hauslab Kogel fino ad una evidente sella a quota 3350 da dove si possono vedere il Similaun e le Cime Nere,con l’itinerario di salita del giorno successivo,e dall’altro versante le cime della testata della val Senales. Con una bella sciata, in neve polverosa nella parte alta del Say ferner e poi più dura e portante nella parte bassa,ritorniamo al rifugio dove aspettiamo l’ora di cena.
Al mattino il vento che ha soffiato forte per tutta la notte è calato d’intensità lasciando una leggera nebbia che avvolge il rifugio. Sci ai piedi caliamo per un centinaio di metri per andare a imboccare il vallone che scende dal Marzellferner. Messe le pelli iniziamo la salita con la nebbia che si sta diradando lasciando intravvedere le cime illuminate dal sole. Superati alcuni dossi entriamo nell’ampio vallone chiuso dall’imponente mole del Similaun e mettiamo piede sul ghiacciaio. Ponendo attenzione alle zone crepacciate lo si risale curvando progressivamente verso est , a quota 3200 si superano alcune ripide rampe poste sotto le cime di Marzell puntando alla cresta sud-ovest. Ci portiamo il più in alto possibile con gli sci ma purtroppo l’ultimo tratto da percorrere a piedi si rivela troppo ghiacciato e così siamo costretti a rinunciare a salire fino in cima. Iniziata la discesa la neve non completamente trasformata, che alterna tratti crostosi a tratti portanti, ci costringe a una sciata molto controllata ma tutto sommato abbastanza divertente. In fondo al vallone mentre alcuni proseguono la discesa, altri risalgono al rifugio per recuperare il materiale lasciato al mattino. Scendiamo la lunga Niedertal ritornando a Vent da dove partiamo verso casa.
Un ringraziamento a Caterina e agli altri istruttori che ci hanno portato a scoprire queste bellissime montagne e un arrivederci a tutti i partecipanti ad un altr’anno sperando che sia meno avaro di neve.